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domenica 2 settembre 2018

Il Papa: l'accesso all'acqua è un diritto umano, il mondo ha un debito con i poveri

Globalist
La denuncia di Francesco nella IV Giornata mondiale dedicata alla difesa del Creato sul tema del rispetto e dell'accesso all'acqua


Lui è odiato dai cristiani amanti del capitalismo, da quelli che non disdegnano il razzismo e dai fanatici dei muri che non sopportano l'accoglienza.

C'è stata una forte denuncia di papa Francesco nella IV Giornata mondiale dedicata alla difesa del Creato sul tema: 

'L'acqua, particolarmente in due aspetti: il rispetto dell'acqua come elemento prezioso e l'accesso all'acqua come diritto umano': "Dobbiamo riconoscerlo: non abbiamo saputo custodire il creato con responsabilità. La situazione ambientale, a livello globale così come in molti luoghi specifici, non si può considerare soddisfacente".
In particolare, il Papa, nella Giornata da lui voluta che, come ricorda, "la Chiesa Cattolica da alcuni anni celebra in unione con i fratelli e le sorelle ortodossi, e con l'adesione di altre Chiese e Comunità cristiane", richiama l'attenzione sulla questione dell'acqua, "elemento tanto semplice e prezioso, a cui purtroppo poter accedere è per molti difficile se non impossibile. Eppure, 
'l'accesso all'acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l'esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all'acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità'". 
Ricorda il Pontefice, rifacendosi all'enciclica 'verde' Laudato si', che "prendersi cura delle fonti e dei bacini idrici è un imperativo urgente. Oggi più che mai si richiede uno sguardo che vada oltre l'immediato, al di là di 'un criterio utilitarista di efficienza e produttività per il profitto individuale'". Da qui il monito: 
"Urgono progetti condivisi e gesti concreti, tenendo conto che ogni privatizzazione del bene naturale dell'acqua che vada a scapito del diritto umano di potervi accedere è inaccettabile". Dice Francesco che "dare da bere, nel villaggio globale, non comporta solo gesti personali di carità, ma scelte concrete e impegno costante per garantire a tutti il bene primario dell'acqua".

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