Pagine

venerdì 13 luglio 2018

Yemen, sparizioni e torture nei centri di detenzione. La denuncia di Amnesty: "Crimini di guerra"

La Repubblica
Il nuovo rapporto, intitolato “Se è ancora vivo lo sa solo Dio”, denuncia che decine di uomini sono stati arrestati dalle forze degli Emirati Arabi Uniti e forze locali che agiscono fuori dal controllo del governo yemenita. Molti sono stati torturati e si teme che alcuni degli arrestati siano morti durante la detenzione.


A un anno di distanza dal primo rapporto sulle prigioni segrete situate nello Yemen meridionale, Amnesty International è tornata a denunciare quel sistema, tuttora impunito, di sparizioni forzate e torture, che costituiscono crimini di guerra.

Il nuovo rapporto, intitolato “Se è ancora vivo lo sa solo Dio”, denuncia che decine di uomini sono stati arrestati dalle forze degli Emirati Arabi Uniti e forze locali che agiscono fuori dal controllo del governo yemenita. Molti sono stati torturati e si teme che alcuni degli arrestati siano morti durante la detenzione. “Le famiglie dei detenuti vivono un incubo senza fine. Alle loro richieste di sapere dove i loro parenti siano detenuti o se siano ancora vivi, la risposta è il silenzio o l’intimidazione”, ha dichiarato Tirana Hassan, direttrice di Amnesty International per la risposta alle crisi.

Due anni di silenzio. “Nelle ultime settimane sono stati rilasciati decine di detenuti, compresi alcuni dati per scomparsi. Ma ciò è avvenuto al termine di lunghi periodi di carcere, senza alcuna accusa, durati fino a due anni. Ciò rende ancora più necessario chiamare i responsabili a rispondere del loro operato e risarcire le vittime”, ha aggiunto Hassan. Da quando, nel marzo 2015, hanno aderito alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita, gli Emirati hanno creato, addestrato, equipaggiato e finanziato varie forze di sicurezza locali, tra cui la Cintura di sicurezza e la Forza di élite, e costruito alleanze con singoli responsabili della sicurezza yemeniti, aggirando il governo locale.

Le vane ricerche delle famiglie degli scomparsi. Amnesty International ha svolto ricerche su 51 uomini arrestati da tali forze tra marzo 2016 e maggio 2018 nelle provincie di Aden, Lahj, Abyan, Hadramawt e Shabwa. Molti di essi hanno trascorso periodi di sparizione forzata e 19 di essi risultano tuttora scomparsi. Per la stesura del suo rapporto, l’organizzazione per i diritti umani ha intervistato 75 persone, tra le quali ex detenuti, parenti di persone scomparse, attivisti e rappresentanti del governo. I familiari dei detenuti hanno raccontato ad Amnesty International le disperate e vane ricerche d’informazioni. Madri, mogli e sorelle degli scomparsi svolgono regolari proteste da quasi due anni lungo il percorso tra gli uffici governativi e della procura, le sedi dei servizi di sicurezza, le prigioni, le basi della coalizione a guida saudita e vari altri luoghi per presentare denunce relative ai loro cari.

Continua a leggere l'articolo >>>

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.