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domenica 29 luglio 2018

Aprilia, lo credono un ladro: marocchino di 43 anni inseguito e pestato a morte

Blog Diritti Umani - Human Rights
Pubblicano con molta preoccupazione questa notizia che conferma il clima avvelenato che si è diffuso nel paese, si moltiplicano episodi sempre più gravi in cui sono vittime sopratutto i migranti.
Non ci dimentichiamo che la pena, in uno Stato di diritto, viene comminata dalla magistratura dopo un regolare processo e ... non è prevista la pena di morte per nessun reato e tanto meno per un tentato furto. Non è consentito farsi "giustizia" da sé  e tantomeno mettere in opera un linciaggio. 

La Repubblica
Due uomini di 40 anni sono stati denunciati dai carabinieri per omicidio preterintenzionale. Convinti che l'uomo alla guida di un'auto sottocasa volesse rubare, gli hanno dato la caccia e ucciso.



Aprilia - Inseguito e pestato a morte. La caccia ad un uomo, presunto ladro, è sfuggita di mano la notte scorsa ad Aprilia, nel nord della provincia di Latina, e i giustizieri della porta accanto si sono all'improvviso trasformati in assassini. Ne sembrano convinti i carabinieri, che dopo alcune indagini hanno denunciato due uomini di 40 anni, del posto, ipotizzando l'omicidio preterintenzionale.

A far scattare la giustizia fai da te sarebbe stata un'auto, una Renault Megane che si aggirava attorno alle 2 in via Guardapasso, una zona periferica. I residenti, sicuri che si trattasse di ladri, hanno prima dato l'allarme al 112 e poi, senza aspettare l'arrivo di una pattuglia, si sono messi direttamente all'inseguimento dell'utilitaria. Il conducente della Megane, dopo aver tentato la fuga, è finito fuori strada nei pressi di via Nettunense e quando i militari dell'Arma sono giunti sul posto vicino all'auto hanno trovato il corpo senza vita di un uomo di 43 anni, di nazionalità marocchina, con attrezzi da scasso in uno zaino.

Visionate le immagini di alcune telecamere di sorveglianza e convinti alcuni testimoni a parlare, i carabinieri ritengono che il presunto ladro sia stato aggredito e ucciso. Sono così scattate le due denunce a piede libero. Uno degli indagati era rimasto sul luogo della tragedia, mentre l'altro si è infine costituito.

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