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giovedì 15 marzo 2018

Spose bambine in Nepal: il Medioevo nel 2018. HRW: 37% si sposa prima dei 18 anni e il 10% prima dei 15

L'Indro
Durante un programma interattivo organizzato in occasione del 108° Giorno Internazionale della Donna, tenutosi nella Capitale, la Ministra per le Donne, l’Infanzia e il Benessere Sociale Tham Maya Thapa ha affermato «Saranno intraprese azioni risolute contro gli stupratori e chi attua molestie». 


La leader del Partito Comunista del Nepal Marxista-Leninista Unificato UML Thapa ha anche fatto un appello alle vittime affinché chiamino il numero verde 1145 ed ha chiesto che il Governo si debba conseguentemente attivare per avviare pratiche dirette e dure contro tutti coloro che risultino –con evidenza di fatti- coinvolti a vario titolo in questo tipo odioso di reati.

La Ministra Hapa, che è stata eletta dall’Assemblea Nazionale dall’UML attraverso la quota rappresentativa proporzionale, ha chiesto con urgenza che tutte le Autorità si sensibilizzino nel comprimere e contrastare ogni forma di violenza contro le donne nella società nepalese. Secondo la Ministra «Per costruire una società giusta e prospera le donne devono avere accesso ad autorità responsabile». 

Ed ha aggiunto: «Dobbiamo agire strada per strada e all’interno del Parlamento perché si assicuri la quota del 33 per cento ad una rappresentanza femminile ad ogni livello del nostro Governo. Si tratta di uno scopo importante. Ora è il tempo per migliorare tutto questo». Allo stesso tempo, bisogna considerare che ogni atto ufficiale promulgato in tale direzione finora è rimasto lettera morta.

Il fenomeno dei matrimoni con le “spose bambine” cioé ragazze che –in realtà- sono poco più che bambine e che certo non hanno ancora raggiunto la maggiore età con uomini di età superiore è parecchio esteso ancor oggi in Nepal. 

Secondo un report Human Rights Watch HRW , il 37 per cento delle femmine in Nepal si sposa prima dei 18 anni e il 10 per cento si sposa intorno ai 15 anni, nonostante la maggiore età in Nepal sia considerata 20 anni. 

In realtà, anche i ragazzi si sposano spesso al di sotto della maggiore età nepalese, sebbene con cifre ben al di sotto delle coetanee femmine. I dati UNICEF indicano che il Nepal ha il terzo più alto livello di matrimoni con spose bambine in Asia, dopo Bangladesh e India.
Secondo i dati approfonditi da HRW, nell’intervistare decine di minori e giovani si è appreso che nello spiegare questi alti livelli di matrimoni tra adulti e bambine vi è un complesso di fattori, quali la bassa istruzione, la povertà, il lavoro minorile, la pressione sociale ed una vasta rete di consuetudini ataviche. Trasversali a tutto ciò vi sono linee di tendenza arcaiche che si basano su disparità di genere e norme sociali non acquisite dal linguaggio normativo istituzionale dove le ragazze sono valutate inferiori ai maschi nella intera società nepalese.

Nei report HRW si constata che la maggior parte dei matrimoni sono frutto di patti stabiliti tra le famiglie e spesso le minori sono costrette a sposarsi proprio dai genitori o da altri membri della famiglia. In alcune aree della Nazione nepalese, le famiglie pattuiscono matrimoni con bambine che in quel momento hanno un anno e mezzo di età. Alcune volte si sente parlare –affermano i ricercatori HRW- di “matrimoni d’amore”. In Nepal, si parla di “matrimoni di amore” quando si tratta di libera scelta di maschi e femmine di varia età, adulti e non, che decidono autonomamente rispetto ai desiderata delle famiglie e della società. Quindi, al di fuori delle contrattualistiche pattuite tra le famiglie che decidono (impongono) i matrimoni soprattutto per quanto riguarda le bambine, a fini di finanziamento e per affrancarsi dal dover accudire alle bambine alle quali ritengono di non poter dare futuro alcuno.
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Un altro duro aspetto di queste ricerche mostra un dato drammatico: le spose bambine sono tra le persone più soggette a violenze domestiche, più delle donne sposate in età superiore. Spesso, attraverso le interviste e la somministrazione di questionari, si ottengono dati e racconti per i quali i casi di violenze fisiche e non solo verbali sono parecchio numerosi, la fonte di tali violenze sono proprio gli uomini sposati o altre figure maschili della famiglia. 

Si viene a sapere così di violenze sessuali intra-familiari, di ragazze e bambine costrette al duro lavoro in condizioni difficilmente sopportabili, così come si viene a conoscenza di ragazze di varia età che –dopo il matrimonio – vengono letteralmente abbandonate dalle figure maschili, abbandonate fisicamente in casa ed abbandonate al loro oscuro destino.

Il Governo nepalese ha intrapreso qualche azione per limitare questo drammatico contesto sociale ma – a conti fatti – è chiaro che non è abbastanza. Un piano nazionale volto alla riduzione dei matrimoni con “spose bambine” vede sempre decisioni a livello politico e governativo e il tema viene altrettanto spesso post-posto e rimandato in termini di discussione parlamentare. Fattori protettivi come un accesso più egualitario all’Istruzione ed informazioni mediche più dettagliate così come sui servizi sociali disponibili restano ancor oggi un lontano miraggio per le minori sottoposte a queste vessazioni ed ai matrimoni combinati.

Francesco Tortona

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