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sabato 23 dicembre 2017

Migranti: “Oltre 400 bambini morti nel Mediterraneo centrale nel 2017” - Arrivati 15mila minori non accompagnati.

La Porzione
"Le migrazioni, specialmente per i bambini - dichiara Ted Chaiban, direttore dei programmi dell’Unicef - non devono essere pericolose. Le politiche, le pratiche e i comportamenti che espongono i bambini migranti a pericoli possono e devono cambiare"
È quanto denunciato dall’Unicef, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dei migranti.
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«Solo quest’anno, circa 15 mila bambini non accompagnati hanno raggiunto l’Italia via mare, percorrendo la pericolosa rotta del Mediterraneo centrale, dalla Libia all’Italia. E dall’inizio dell’anno, oltre 400 bambini sono morti nel tentativo di compiere questo viaggio, mentre in migliaia sono stati vittime di abusi, sfruttamento, schiavitù e detenzione mentre transitavano attraverso la Libia».
Secondo l’organizzazione umanitaria, il 2018 potrebbe essere un anno decisivo per i bambini migranti, se i Paesi seguissero buone pratiche per assicurare la loro sicurezza e il loro benessere. Secondo le stime, circa 50 milioni di bambini nel mondo stanno compiendo un percorso migratorio: «Gran parte di questa migrazione è positiva – sottolinea l’Unicef – e i bambini e le loro famiglie si stanno spostando in maniera volontaria e sicura. Ma l’esperienza migratoria per milioni di bambini non è volontaria e sicura, ma è piena di rischi e pericoli».

Infatti, circa 28 milioni di bambini sono stati allontanati dalle loro case a causa di conflitti. In molti casi, i bambini e le famiglie senza percorsi sufficientemente sicuri e regolari per migrare sono costretti a rivolgersi ai responsabili di traffico, tratta e a intraprendere rotte informali pericolose che sottopongono la loro sicurezza a un enorme rischio: «Le migrazioni, specialmente per i bambini – dichiara Ted Chaiban, direttore dei programmi dell’Unicef – non devono essere pericolose. Le politiche, le pratiche e i comportamenti che espongono i bambini migranti a pericoli possono e devono cambiare. Il 2018 è il momento per farlo e il Global Compact per le migrazioni è un’opportunità».

Tra le richieste dell’Unicef, quelle di proteggere i bambini rifugiati e migranti, in particolar modo quelli non accompagnati, da sfruttamento e violenza, porre fine alla detenzione dei bambini richiedenti lo status di rifugiato o migranti, tenere unite le famiglie, consentire ai bambini rifugiati e migranti di studiare e dare loro accesso a servizi sanitari e di altro tipo,di qualità, promuovere misure che combattano xenofobia, discriminazioni e marginalizzazione nei Pesi di transito e di destinazione.

Davide De Amicis

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