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giovedì 17 agosto 2017

Dopo la Giordania, il Libano: no alle nozze riparatrici per gli stupratori

Globalist
La legge prevedeva che gli stupratori evitassero il carcere se sposavano la donna violentata. D'ora in poi solo la galera.


Un piccolo passo in avanti verso la civiltà anche se cambiare mentalità è un percorso che ha bisogno di tanto tempo e si è ancora lontani: anche il Libano, come ha fatto recentemente la Giordania, ha abolito oggi un articolo del codice penale che evitava ad uno stupratore ogni punizione se avesse sposato la sua vittima.
L'abolizione dell'articolo 522 del codice penale, votata oggi dal Parlamento di Beirut, è il risultato di una lunga campagna condotta in questo senso da organizzazioni per i diritti civili e in particolare per i diritti delle donne.
La legge prevede pene detentive fino a sette anni di reclusione per chi si renda responsabile di violenza sessuale. Una punizione che però poteva essere finora evitata da chi decidesse di "rimediare" al reato sposando la sua vittima. Una esenzione che era in vigore fin dagli anni '40 del secolo scorso.

Oltre al Libano e alla Giordania, anche Tunisia, Marocco ed Egitto hanno cancellato leggi simili, che però rimangono in vigore in diversi altri Paesi tra cui Algeria, Iraq, Kuwait, Libia, Territori palestinesi e Siria, secondo quanto sottolinea Human Rights Watch.

1 commento:

  1. Lo fanno per arruffianarsi l'Europa secondo me. Vorrei tanto sbagliarmi ma in futuro ci sarà una drastica diminuzione del reato che, già difficile da provare per noi, non vedrà mai la luce se non in casi "comodi" per loro. È però un passo avanti per le generazioni future se ci vorranno credere ma, come dici giustamente, ci vorrà tempo...tanto.

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