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giovedì 25 maggio 2017

Rifugiati - A giugno i primi arrivi sicuri in Francia con i corridoi umanitari

Riforma.it
Il presidente della Federazione protestante di Francia, pastore François Clavairoly ha confermato per il prossimo mese l’arrivo dal Libano dei primi beneficiari del progetto ecumenico lanciato sul modello italiano dei "corridoi umanitari"


«E’ tutto pronto. I promotori protestanti e cattolici dei “corridoi umanitari” verso la Francia stanno ora solo aspettando il segnale del neo-governo Macron, che ha appena riconfermato il suo impegno a sostenere il nostro progetto. Il primo arrivo di profughi siriani è atteso a giugno». Lo ha confermato il presidente della Federazione protestante di Francia (Fpf), il pastore François Clavairoly, che domenica scorsa, in occasione del Festival internazionale del Cinema di Cannes, alla presenza della 44esima giuria ecumenica del Festival, ha predicato nel tempio protestante della città sul tema della fratellanza e dell’accoglienza.

«La questione è ora nelle mani del neo-ministro dell’Interno Gérard Collomb», ha affermato all’agenzia Nev il pastore Clavairoly, aggiungendo: «Per i trasferimenti aerei abbiamo appena concluso l’accordo con Air France. Aspettiamo di conoscere il giorno preciso del primo volo».

Il progetto, lanciato lo scorso 13 marzo a Parigi alla presenza dell’ex presidente François Hollande, «è stato accolto positivamente sia a livello istituzionale, che a livello della popolazione», ha assicurato il presidente della Fpf: «Siamo davvero felici di riproporre quanto già avviato con successo in Italia. Inoltre, siamo molto riconoscenti per il fatto che, nella nostra laica Francia, questa proposta di natura eminentemente ecumenica sia stata accolta con tanta convinzione».

Nel quadro di un accordo dell’Unione europea la Francia deve accogliere 30mila rifugiati. «Oggi sono non più di 5000 su tutto il territorio – spiega Clavairoly -. Davvero pochi. Il mio augurio è che il nuovo governo francese rispetti gli impegni presi. Non ne sarei affatto sicuro – aggiunge scettico -, e insieme ai nostri partner ecumenici dei “corridoi umanitari”, ci impegneremo affinché il numero dei rifugiati da accogliere venga ulteriormente aumentato, tenendo alta la tradizione francese in materia di diritti fondamentali».

Il protocollo d’intesa per l’attivazione dei “corridoi umanitari” tra Libano e Francia impegna, oltre alla Fpf, anche la Comunità di Sant’Egidio Francia, la Conferenza episcopale francese, l’Entraide Protestante e il Secours Catholique. 

 Il titolo completo del progetto ecumenico è Opération d’accueil solidaire de réfugiés en provenance du Liban – “Operazione d’accoglienza solidale dei rifugiati provenienti dal Libano” – e utilizza la medesima base giuridica del progetto italiano, ovvero l’articolo 25 del Codice dei visti (CE) n. 810/2009. 

Per i prossimi 18 mesi, l’accordo siglato impegna il governo francese a concedere 500 visti umanitari a beneficio di persone in acclarata condizione di vulnerabilità, mentre i cinque enti promotori si faranno carico delle spese, delle strutture d’accoglienza e dell’integrazione dei nuovi arrivati sul suolo francese.

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