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martedì 30 maggio 2017

Filippine - In fuga migliaia di civili a Marawi sotto attacco dall'Isis

Il 24 Internazionale
L’esercito filippino, dotato di elicotteri e mezzi blindati, si è scontrato con gli islamisti nella città di Marawi, nel Sud del Paese, dove, secondo i media, sono stati uccisi civili. 



Gli islamisti che hanno dichiarato fedeltà allo Stato islamico (Isis) hanno cominciato martedì scorso a saccheggiare la città, spingendo il presidente Rodrigo Duterte a dichiarare la legge marziale in tutta la regione di Mindanao, pari a oltre un terzo del territorio meridionale del Paese dove vive il 20% degli oltre 100 milioni di abitanti dell’arcipelago. 

I combattenti islamici si sono rintanati in edifici residenziali, hanno piazzato bombe artigianali nelle strade e hanno preso in ostaggio diversi cattolici. “La gente ha paura. Gli uffici sono chiusi. Non vogliamo che le persone siano usate come scudi umani”, ha detto il sindaco di Marawi, Majul Usman Gandamra. Secondo un fotografo della France presse, due elicotteri militari sorvolano la città, i blindati si muovono nelle strade dove si sentono raffiche di armi automatiche. Molti dei 200.000 abitanti della città sono fuggiti. Secondo l’esercito, cinque soldati e un poliziotto sono rimasti uccisi negli scontri, costati la vita anche a 13 jihadisti.

Le autorità non hanno riferito di vittime civili, ma la televisione GMA ha diffuso le immagini dei cadaveri di nove persone, apparentemente uccise a colpi di arma da fuoco e tutte con le mani legate. Secondo un testimone, sarebbero state catturate a un posto di controllo e uccise dai jihadisti dopo essere state identificate come cristiane. Scontri sporadici questa mattina fra islamisti del gruppo Maute, che ha giurato fedeltà all’Is, e le forze del governo delle Filippine a Marawi, sull’isola di Mindanao. 

Il presidente Rodrigo Duterte ha imposto la legge marziale ed è tornato in anticipo da Mosca per poter seguire la crisi che ha fatto seguito all’arrivo martedì di un centinaio di islamisti nella cittadina di 200mila abitanti, migliaia dei quali sono fuggiti diretti verso la vicina Iligan.

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