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martedì 9 maggio 2017

Assassinati in mare. Abbandonati al largo dagli scafisti: 240 dispersi

Avvenire
Doppia strage di migranti al largo della Libia. Testimonianze incrociate hanno parlato di 4 barconi con 408 persone. Prima scortati al largo poi abbandonati


Oltre 243 morti in un paio di giorni. E si tratta di stime prudenziali. Almeno due i naufragi nel Mediterraneo. A soccorrere i malcapitati non hanno fatto in tempo ad arrivare né le navi delle organizzazioni non governative, né quelle dell’agenzia Frontex.

Sarebbero quattro i gommoni salpati dalla Libia in momenti diversi, per un totale di 408 migranti, due dei quali colati a picco. I trafficanti avrebbero scortato i natanti al largo e poi, dopo avere staccato i motori, che verranno usati per altre traversate, sono tornati indietro abbandonando alla deriva il carico di vite umane.

L’ultimo di cui si è a conoscenza è accaduto domenica al largo delle coste libiche, in acque internazionali. I morti sono 163, secondo quanto ha riferito l’Alto commissariato dei rifugiati (Acnur), aumentando la stima di 113 morti fornita in una fase iniziale dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim). Stando ai racconti incrociati dei sopravvissuti, almeno altre 80 persone sono affogate nell’affondamento di un gommone: 40 i superstiti sbarcati a Pozzallo, nel Ragusano, portati a riva dal cargo danese "Alexander Maerks".

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