Pagine

martedì 4 ottobre 2016

Nella giornata per la memoria vittime immigrazione. Quasi 6000 salvati. Nove morti

La Repubblica - Palermo
Diciotto interventi di Guardia costiera, Marina militare e navi delle Ong. Nove cadaveri recuperati, sette sullo stesso gommone. Le traversate riprendono nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. 


Mattarella: "Fatto epocale, non può esserci indifferenza". Piero Grasso: "Per ogni singola vita perduta, muore la nostra umanità"

Nove cadaveri di migranti sono stati recuperati dai soccorritori che oggi hanno tratto in salvo quasi seimila persone nel Canale di Sicilia. Sette vittime erano su uno stesso barcone, una su un'altra imbarcazione, mentre un'altra persona, recuperata in gravi condizioni, è morta mentre veniva trasportata verso la terraferma con una unità navale della Guardia Costiera.

Nel Canale di Sicilia una nuova ondata di traversate dalle coste libiche verso l'Europa. Una ventina fra gommoni e barconi soccorsi oggi, proprio nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione proclamata nella data del tragico naufragio di tre anni fa con 368 vittime ricordato come "La strage di Lampedusa". Dopo alcuni giorni di maltempo il mare è tornato calmo e in poche ore le favorevoli condizioni meteorologiche hanno determinato la ripresa delle traversate.

Numerose le imbarcazioni cariche di migranti che sono salpate dalle coste africane alla volta della Sicilia e numerose le richieste di soccorso arrivate attrverso i telefoni satellitari e i cellulari. Sono 12 gli interventi già portati a termine e altri sei ancora in corso. In un primo bilancio si parla di oltre 5.600 persone salvate.

Secondo quanto comunicato dalla Guardia Costiera su un gommone è stato anche recuperato il cadavere di un uomo morto durante la traversata. Alcuni dei profughi, come riferiscono i soccorritori, hanno riportato ferite e ustioni dovute alle perdite di carburante dai motori delle imbarcazioni utilizzate per le traversate. Almeno per due donne e un bimbo di otto anni, gravemente ustionati, è stato organizzato un trasporto urgente dalla nave "Dignity I" di Medici senza Frontiere verso gli ospedali italiani. Tutti gli interventi sono coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: vi hanno partecipato navi della stessa Guardia Costiera, della Marina Militare italiana, e di organizzazioni non governative come Moas che imbarca il team di medici di Emergency, Sos Mediterranée e Medici senza Frontiere.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.