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venerdì 17 giugno 2016

Giornata contro la desertificazione. Scarsità acqua obbligherà 700 milioni di persone ad emigrare

Corriere della Sera
Si stima che entro il 2030 la scarsità d’acqua obbligherà 700 milioni di persone a migrare. In mancanza di soluzioni a lungo termine aumenteranno i «migranti climatici»


Morti di sete nel deserto - Il 16 giugno in Niger sono stati trovati i corpi di 34 persone (venti bambini, nove donne e cinque uomini) abbandonati dai trafficanti e morti non lontano dal confine con l’Algeria, sulla nuova rotta migratoria nel Sahara che cerca di aggirare la Libia, in preda a un nuovo caos. Venerdì 17 giugno è la Giornata mondiale per la lotta contro la desertificazione e la siccità, istituita dalle Nazioni Unite nel 1995. Una giornata che non può non ricordare la tragedia in Niger, causata anche dalla desertificazione e dalla siccità che colpisce le aree subsahariane.

Migrazioni climatiche - Gli anni 2010-2020 erano stati decretati dall’Onu «Decennio contro la desertificazione», una decisione quanto mai opportuna considerando che si stima che entro il 2030 la scarsità d’acqua obbligherà 700 milioni di persone a migrare. Secondo un recente studio dell’Unep (Programma Onu per l’ambiente) in Africa un’area compresa tra un terzo e il 50% del continente è interessato da fenomeni di desertificazione indotta dall’uomo. Ogni anno 120 mila chilometri quadrati di terra fertile (una superficie grande quasi quanto mezza Italia) viene trasformata in deserto e 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile vengono perdute per fenomeni di erosione.
Soluzioni a lungo termine

«In mancanza di soluzioni a lungo termine, la desertificazione e il degrado del suolo non solo avranno conseguenze sulla capacità di sostenere un’adeguata fornitura alimentare», ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, «ma causeranno un incremento delle migrazioni e saranno una minaccia alla stabilità di molti Paesi».


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