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mercoledì 29 giugno 2016

Germania, un gruppo di ragazzi compra una nave e parte per salvare i migranti nel Mediterraneo

Il Fatto Quotidiano
L'idea è dell'associazione Jugend Rettet, fondata da due giovani di Berlino, Jakob Schoen, e Lena Waldhoff, rispettivamente 20 e 23 anni. Grazie a una campagna di crowdfunding divisa in due fasi sono stati ottenuti oltre 300mila euro, e presto la barca sarà pronta per partire e pattugliare il mare per sei mesi, guidata da un equipaggio di professionisti e volontari.



Quando hai vent’anni ci sono diversi modi di pensare al mare. Puoi avere in testa solo una vacanza, una bella foto da condividere con gli amici. Oppure avere uno sguardo inquieto che riesce a spingersi un po’ più in là, oltre l’indifferenza e oltre una politica umanitaria che di umano ha ancora poco. Seguendo quest’ultima strada, un gruppo di nove ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, ha deciso di raccogliere i fondi per comprare una nave, rimetterla a nuovo e trasformarla in un’imbarcazione da salvataggio, per i migranti che attraversano il Mediterraneo in fuga da miseria e guerra. Un’idea ambiziosa e coraggiosa, un progetto serio, elaborato nei minimi dettagli, che nel giro di un anno è diventato qualcosa di più.

Alla base c’è la volontà di fare qualcosa di concreto per affrontare l’emergenza migranti, e allo stesso tempo di creare una rete europea, una sorta di piattaforma di discussione tra i giovani, per promuovere la partecipazione e sviluppare il tema del soccorso in mare e quello delle politiche di asilo. “Siamo un gruppo di giovani con la possibilità di cambiare qualcosa – spiega Jakob Schoen sul sito del progetto – Una nave non è una soluzione a lungo termine. Tuttavia servirà a salvare vite umane. E farà sorgere una domanda: perché al posto dei governi europei, sono i giovani, con una loro iniziativa privata, a doversi fare carico di questa missione?”.
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I giovani dell'Associazione "Jugend Rettet"
“Il nostro obiettivo è semplice: meno morti nel Mediterraneo. Da una parte c’è la nave, impiegata per le missioni di soccorso. Dall’altra, Jugend Rettet vuole costruire una rete europea dedicata ad adolescenti e giovani, che vogliano scambiarsi opinioni e pensieri sul ruolo dell’Europa in questa emergenza umanitaria. In questo modo le persone hanno la possibilità di essere coinvolti nella discussione sulle politiche di asilo”.
Per questo l’associazione ha promosso, oltre alla raccolta fondi per sostenere le spese, anche la creazione di gruppo di “ambasciatori” del progetto, distribuiti per il momento in tutto il nord Europa.

La nave scelta è un’imbarcazione olandese, in grado di ospitare un centinaio di persone. Ha delle caratteristiche precise, è dotata di scialuppe, giubbotti di salvataggio e serbatoi di acqua dolce, per soccorrere chi si trova in stato di disidratazione. A bordo ci sarà una squadra di professionisti, medici, skipper, e operatori, aiutati da volontari. Dieci persone suddivisi in turni bisettimanali. “Un equipaggio professionale garantisce che le operazioni siano condotte in modo sicuro e serio. Ma l’organizzazione vuole anche dare ad alcuni giovani la possibilità di partecipare direttamente nelle missioni di soccorso come marinai”. La partenza è prevista per la fine di giugno.

1 commento:

  1. Si potrebbe ampliare il progetto ed applicarlo sul mediterraneo ?

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