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giovedì 23 giugno 2016

Corridoi umanitari: una soluzione italiana presentata a New York agliambasciatori ONU

Onu Italia
New York - Per affrontare efficacemente la crisi delle migrazioni e’ innanzitutto necessario un cambio culturale. “Dobbiamo opporci alla narrativa della paura che il fenomeno delle migrazioni sembra generare in molti paesi e pubbliche opinioni”, ha detto il viceministro degli Esteri Mario Giro incontrando ambasciatori di Paesi ONU per illustrare una “soluzione italiana”: l’iniziativa dei “corridoi umanitari”.

“Coinvolgere la societa’ civile e’ cruciale. Ecco perche’ l’Italia attacca tanta importanza a questo programma”, ha detto Giro che nell’incontro nella sede della Rappresentanza Permanente italiana e’ stato affiancato da Cesare Zucconi, segretario generale della Comunita’ di Sant’Egidio.

I “corridoi” sono stati lanciati per aiutare migranti e profughi a trasferirsi da paesi come il Libano dove si trovano temporaneamente ospiti. L’Italia si e’ impegnata a accogliere mille persone prima del 2017, mentre gia’ 300 profughi sono arrivati a Roma da gennaio per essere ricollocati in varie regioni della Penisola. La scorsa settimana, per la prima volta, una famiglia siriana e’ stata accolta a San Marino. Altri paesi europei, si e’ detto fiducioso Giro, potrebbero seguirne l’esempio.

Il progetto e’ stato sviluppato, senza costi per il governo italiano almeno nella prima fase, da tre organizzazioni cristiane – la Comunita’ di Sant’Egidio, la Tavola Valdese e la Federazione delle Chiese Evangeliche – in collaborazione con Farnesina, Viminale, OIM e UNHCR. I “corridoi” attingono a riserve private e di comunita’ per consentire il ricollocamento con l’appoggio di privati cittadini e, in questo rispetto specifico, di diverse organizzazioni religiose. “Offriamo una prima risposta al dramma dei morti in mare che sta aumentando. Occorre fare qualcosa e farlo subito e le normative lo permettono”, ha detto Zucconi.

New York e l’ONU e’ stata la prima tappa di un “roadshow” che portera’ i “corridoi umanitari” all’attenzione della comunita’ internazionale. La prossima settimana a Bruxelles le tre Ong illustreranno l’iniziativa ai rappresnetanti della UE. Oltre a San Marino altri paesi come la Polonia, Francia e Spagna hanno espresso interesse. In Polonia la Conferenza Episcopale ha aperto a questo scopo negoziati con il governo. (@
alebal)

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