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venerdì 24 giugno 2016

Brexit, immigrazione fattore decisivo. La paura dello straniero sconfigge l'economia

Blog Diritti Umani - Human Rights
Il referendum inglese sulla Brexit sancisce l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, la popolazione inglese è divisa e i fantasmi evocati sull'immigrazione sono stati un fattore decisivo per l'affermazione del Brexit.



Le numerose realtà di immigrati presenti nel paese, in alcune regioni pienamente integrati ed in altre con delle difficoltà nel rapporto con la popolazione britannica, sono state oggetto di strumentalizzazioni e cavallo di battaglia della campagna per il Brexit.

La pressione percepita da Calais dei migranti che cercano di entrare in Gran Bretagna ha alimentato le opinioni di chi vuole difendere il paese dall'invasione (di poche migliaia di immigrati) che viene dal Sud.

In termini economici tutti gli osservatori hanno sempre messo in luce quanto l'uscita della Gran Bretagna dalla UE avesse provocato gravi e irreversibili conseguenze. 

Non a caso la City di Londra, cuore del mondo finanziario britannico, ha visto affermarsi il Remain al 75% delle preferenze contro il 25% del Leave.


Questo dimostra che è mancato, un contrasto ad una politica populista, che doveva coinvolgere tutte le regioni della Gran Bretagna, che sta costruendo la sua affermazione puntando sulle paure, di fatto inconsistenti di una invasione degli immigrati. 

L'immigrazione ben governata con processi di integrazione efficaci è sempre stata una risorsa per le economie europee invecchiate che invece aumentando il loro isolamento si avviano in questo modo ad un inevitabile declino.

Se c'è un fallimento e quello della promozione di una cultura dell'integrazione e dell'accoglienza che, mai come in questa occasione, dimostra quanto incida positivamente sull'economia  della UE e dei suoi singoli stati membri.

ES

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