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venerdì 8 aprile 2016

Svizzera: il carcere di Champ-Dollon viola i diritti umani

Corriere del Ticino
Il Tribunale federale (Tf) condanna nuovamente le condizioni di detenzione nel carcere ginevrino di Champ-Dollon: con una sentenza pubblicata oggi accetta il ricorso di un trafficante di eroina imprigionato per 136 giorni in condizioni giudicate contrarie alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. 
Interno di una cella del carcere svizzero di Champ-Dollon
Condannato a quattro anni di reclusione, l'uomo aveva trascorso la prima notte in una cella di quasi 10 m2 con altri due detenuti. Era poi stato trasferito in un'altra cella, dove le condizioni erano migliori, ma inferiori ai requisiti minimi in materia.

Oltre a contestare la condanna inflittagli, il trafficante ha sollecitato una diminuzione della pena di cinque mesi e mezzo a causa delle condizioni di detenzione non conformi. Nella sua decisione, il TF conferma la pena di quattro anni di reclusione, ma ammette le condizioni illecite della detenzione subita dal ricorrente. 

Su un'eventuale riduzione della pena dovrà ora decidere la Corte di giustizia di Ginevra. In preda a problemi cronici di sovraffollamento, la prigione ginevrina è regolarmente oggetto di critiche. In novembre, il TF aveva accettato il ricorso di due detenuti costretti in celle in cui disponevano di uno spazio di soli 4 mq a testa.
Pur mantenendosi costante, il sovraffollamento del carcere si è allentato con l'inaugurazione, in ottobre, dell'ampliamento dello stabilimento di La Brenaz. Entro il 2019 è prevista la costruzione del nuovo penitenziario "Les Dardelles", destinato esclusivamente all'esecuzione delle pene. Per mancanza di posto, attualmente Champ-Dollon, destinato prioritariamente alla detenzione preventiva, ospita un gran numero di detenuti in esecuzione della pena.

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