Pagine

mercoledì 27 aprile 2016

La CCDHRN stima a 93 i detenuti politici presenti a Cuba

EFE
L'Avana – La 'dissidente' Commissione cubana dei diritti umani e la riconciliazione nazionale (CCDHRN) questo lunedì ha stimato a 93 il numero dei detenuti politici presenti sull’isola e ha denunciato che 21 di questi si trovano in carceri di alta sicurezza da periodi compresi tra i 13 ai 24 anni.
Raúl Castro, in presenza di Obama, aveva
invitato la stampa a fornirgli una lista dei 'detenuti
politici' se ritenevano che fossero presenti
La commissione, capeggiata dall’oppositore Elizardo Sánchez, ha divulgato lunedì 25 aprile una lista aggiornata di questi prigionieri, a cui si aggiungono 22 nomi che nella precedente stima resa nota a giugno dell’anno scorso dalla stessa CCDHR non erano presenti, il che è da ritenersi un “ulteriore segnale del peggioramento” della situazione dei diritti civili e politici a Cuba.

La CCDHRN ripartisce questi prigionieri politici in quattro gruppi, in uno dei quali compaiono i nomi di 51 oppositori pacifici condannati o processati per il loro comportamento o per attività di contestazione.

In un’altra sezione compaiono 27 condannati in Tribunali di Sicurezza dello Stato che hanno utilizzato armi o qualche forma di forza o di violenza, dei quali, secondo questo gruppo dissidente, sette sono sbarcati armati in tre piccole spedizioni provenienti dal sud della Florida, negli Stati Uniti, con l’intenzione di intraprendere azioni finalizzate a rovesciare il governo castrista.

Nella lista compaiono inoltre quattro oppositori condannati per “altri crimini contro lo Stato”, tre dei quali vecchi ufficiali dell’intelligence straniera del governo, tra cui Miguel Álvarez, che al momento dell’incarcerazione, secondo quanto messo in evidenza dalla CCDHRN, era il braccio destro di Ricardo Alarcón, allora presidente del Parlamento Nazionale.

La lista diffusa da Elizardo Sánchez include anche gli 11 vecchi detenuti politici scarcerati con un permesso speciale, una norma giuridica che mantiene in vigore fino a 25 anni le loro condanne, inflitte nella Primavera Nera del 2003

Secondo la CCDHRN, almeno 26 prigionieri politici cubani hanno attualmente diritto ad avere la “libertà condizionale”, come stabilisce il vigente codice penale.

Il resoconto dichiara che è “molto difficile” elaborare una lista “esauriente” dei prigionieri politici dell’isola, in cui secondo i calcoli di questa commissione, la popolazione carceraria totale oscilla tra i 60.000 e i 70.000 detenuti.

Viene anche criticato il fatto che il governo cubano rifiuti la cooperazione della Croce Rossa Internazionale, di altre ONG di difesa dei Diritti Umani e di organismi e specialisti delle Nazioni Unite per sottoporre a ispezione e migliorare le condizioni del proprio sistema carcerario, composto da circa 200 prigioni, di cui una sessantina di alta sicurezza, campi di lavoro e centri di ricovero.

“Il governo insiste a dire che a Cuba non ci sono state né esistono detenzioni per motivi o condizionamenti politici, bensì detenuti controrivoluzionari e per normali crimini comuni: ora e allora, tale affermazione è semplicemente dubbia”, assicura la CCDHRN.

Il portavoce del gruppo ricorda che la questione sull’esistenza dei prigionieri politici a Cuba è emersa lo scorso marzo in occasione della visita del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, quando, durante la conferenza stampa tenuta insieme a Raúl Castro, un giornalista straniero ha sottoposto l’argomento all’attenzione del governatore cubano.

Raúl Castro aveva negato l’esistenza di questo tipo di prigionieri nel paese caraibico sfidando il giornalista a presentargli una lista di detenuti politici.

Il Governo cubano considera i dissidenti “mercenari” e “controrivoluzionari”.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.