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venerdì 15 aprile 2016

El Niño: gli effetti devastanti nel Corno d'Africa e nel Pacifico Intervento della Cooperazione Italiana

La Repubblica
Gli interventi della Cooperazione italiana illustrati dal vice ministro Mario Giro. Un terzo dei migranti di tutto il mondo fuggono per ragioni climatiche. Il ruolo della nuova Agenzia per rendere dinamico il sostegno nelle emergenze e nell'aiuto allo sviluppo


Roma - Il vero senso dell'incontro di stamane alla Farmesina, è apparso scritto su una delle ultime slide che Mario Giro - vice ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale - stava mostrando ai giornalisti in una sala del palazzo. Si illustravano gli interventi del governo italiano in Africa, là dove, tra siccità e inondazioni, gli effetti de El Niño stanno seriamente compromettendo la vita di circa 60 milioni di individui; 40 solo in Africa. Su quella slide c'era scritto: "Il contributo dell'Italia nel rispondere alla domanda: che mondo vogliamo?".

Un terzo dei migranti nel mondo fugge da climi avversi. I fenomeni climatici del Niño nascono da un riscaldamento abnorme dell'Oceano Pacifico centro-meridionale e orientale (a largo dell'America Latina), nei mesi di dicembre e gennaio. Si manifestano ogni 5-7 anni e producono piogge persistenti, inondazioni, uragani, ma anche siccità, incendi, che producono un calo drammatico dei raccolti, una conseguente fluttuazione dei pressi e un'occasione per molti, in questa parte del mondo, di cospicui arricchimenti, attraverso un meccanismo che accentua la volatilità dei prezzi e, nel periodo breve, rende devastanti gli effetti di fenomeni nei Paesi più poveri, con migrazioni forzate e malnutrizione diffusa. 
Ha detto Mario Giro:
"Quello che va sempre ricordato  è che un terzo dei migranti di tutto il mondo (circa 240 milioni di persone n.d.r) fugger da dove risiede per ragioni climatiche. E di profughi climatici ne avremo sempre di più"
I paesi dove si svilupperanno i progetti di aiuto. Gli interventi della Cooperazione italiana si stanno così concentrando in Etiopia - si stima che in tutto il Corno d'Africa gli effetti del Niño stiano riguardando qualcosa come 28 milioni di persone - in Mozambico, Swaziland e Zimbawe. Particolare preoccupazione suscita il possibile ritorno di epidemie come il colera, per il quale non sono al momento disponibili i vaccini. Le risorse che saranno impegnate per interventi a sostegno della sicurezza alimentare e per la ripresa delle attività agro alimentari nelle aree colpite dagli effetti del Niño, ammontano a 6 milioni, utilizzati dalle Ong italiane che già operano in quei paesi e che verranno assegnati sulla base di bandi, ai quali si aggiungono altri 4 milioni, affidati ad Agenzie delle Nazioni Unite, come il WFP (Programma alimentare mondiale), la FAO e l'UNICEF.

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