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domenica 28 febbraio 2016

Migranti: studio Ocse su Africa nera sfata luoghi comuni

ANSAmed
Flussi subsahariani non sono massicci nè poco qualificati
Il Cairo - Un recente rapporto dell'Ocse ha sfatato alcuni luoghi comuni sulle migrazioni provenienti dall'Africa subsahariana tra cui quelli che i flussi da quest'area siano massicci, in maggioranza "maschili" e arginabili grazie allo sviluppo. Lo studio, intitolato "Resserrer les liens avec les diasporas: panorama 2015 des compétences des migrants", definisce "falso" che "la migrazione subsahariana sia massiccia e punti principalmente ai paesi ricchi".

Come ha sintetizzato questo mese il sito del quotidiano Le Monde, il rapporto realizzato assieme all'Agenzia di sviluppo francese rileva che tra i 232 milioni di migranti internazionali censiti nel mondo nel 2013, appena 21 milioni (quindi meno di uno su dieci) sono originari dell'Africa al di sotto del deserto del Sahara, un tempo detta "nera". Su 13 milioni di migranti presenti nei paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), "un'infima minoranza" proviene da quest'area. 

Inoltre già nel 2010 il 49,5% dei migranti subsahariani nei paesi dell'Ocse erano uomini e, grazie ai ricongiungimenti familiari, la quota "è in aumento costante" rendendo la "parità" con le donne "quasi raggiunta", scrive le Monde smentendo la convinzione che "la migrazione subsahariana sia principalmente maschile e poco qualificata". Su questo secondo aspetto si sottolinea che sempre secondo dati di sei anni fa "più di un terzo" di questo tipo di migranti aveva fatto studi di scuola superiore. Inoltre la quota di emigrati "qualificati" che lascia questo enorme pezzo di Africa (13%) "è la più importante a livello mondiale".

Terza convinzione sbagliata contraddetta dallo studio è quella che "le migrazioni provenienti dall'Africa subsahariana diminuiranno grazie allo sviluppo": la diminuzione avverrà ma "non a breve termine", avverte il dossier. Per sostenere la tesi il sito del quotidiano francese - nell'articolo pubblicato il 15 febbraio - ricorda che la popolazione dell'Africa "nera" è oggi quella che "aumenta più rapidamente al mondo" e la regione avrà "un terzo dei giovani tra i 15 e i 24 anni" entro il 2050.

"Controversa" viene definita poi la previsione che l'emigrazione porterà benefici ai paesi di origine: sebbene le rimesse degli emigrati, pari a 29,6 miliardi di euro nel 2014, corrispondano al 2,3% del Pil della regione, la "vocazione" di questo risparmio privato "non è quella di sostituirsi ai finanziamenti pubblici e internazionali allo sviluppo", nota le Monde sempre citando lo studio dell'Ocse.

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