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giovedì 19 novembre 2015

Tiziano Terzani, il Sultano e San Francesco: "Ecco perché Oriana non ha ragione"

L'Huffington Post
La profezia di Oriana Fallaci, la Cassandra dell'Informazione, ha fatto il giro del web. E in particolare i passi in cui la giornalista parlava del "nemico in casa, senza la barba, vestito all'occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioè col permesso di soggiorno. Con l'automobile. Con la famiglia".
Tiziano Terzani
Dopo i fatti di Charlie Hebdo, l'integralismo islamico è tornato a colpire il cuore dell'Europa con gli attentati di Parigi, rinfocolando una guerra culturale mai realmente sopita, di cui possiamo toccar con mano la rabbia e l'odio sui social, nel web e nel bar sotto casa.

È innegabile che la questione sia tristemente tornata d'attualità, ma - come sottolineato da Tiziano Terzani, storica firma del Corriere - "rabbia e odio" non ci aiuteranno a sconfiggere il terrorismo. Ecco un estratto della sua lettera, "Il Sultano e San Francesco":
E tu, Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrirci salvezza? La salvezza non è nella tua rabbia accalorata, né nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela più accettabile, «Libertà duratura». O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza? Da che mondo è mondo non c' è stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre. Non lo sarà nemmen questa. Quel che ci sta succedendo è nuovo. Il mondo ci sta cambiando attorno. Cambiamo allora il nostro modo di pensare, il nostro modo di stare al mondo. È una grande occasione. Non perdiamola: rimettiamo in discussione tutto, immaginiamoci un futuro diverso da quello che ci illudevamo d' aver davanti prima dell' 11 settembre e soprattutto non arrendiamoci alla inevitabilità di nulla, tanto meno all' inevitabilità della guerra come strumento di giustizia o semplicemente di vendetta.

Le guerre sono tutte terribili. Il moderno affinarsi delle tecniche di distruzione e di morte le rendono sempre più tali. Pensiamoci bene: se noi siamo disposti a combattere la guerra attuale con ogni arma a nostra disposizione, compresa quella atomica, come propone il Segretario alla Difesa americano, allora dobbiamo aspettarci che anche i nostri nemici, chiunque essi siano, saranno ancor più determinati di prima a fare lo stesso, ad agire senza regole, senza il rispetto di nessun principio. Se alla violenza del loro attacco alle Torri Gemelle noi risponderemo con una ancor più terribile violenza - ora in Afghanistan, poi in Iraq, poi chi sa dove -, alla nostra ne seguirà necessariamente una loro ancora più orribile e poi un' altra nostra e così via. Perché non fermarsi prima?

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