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lunedì 9 novembre 2015

Australia: rivolta in un Centro di detenzione per migranti dopo la morte di un profugo

Askanews
Rivolta in un centro di detenzione per migranti in Australia dove la notizia della morte di un richiedente asilo ha scatenato violenze e proteste, non ancora sedate. Il dipartimento immigrazione ha fatto sapere di non essere al corrente di feriti o vittime, ma i migranti costretti in questo centro su una remota isola del Pacifico hanno appiccato roghi e usato mazze di legno contro qualsiasi cosa si ritrovassero a tiro.
"Il dipartimento conferma disordini al Centro di Detenzione Migranti dell'Isola di Natale", hanno riferito le autorità in un comunicato, "il dipartimento e gli addetti ai servizi stanno lavorando assieme per risolvere la situazione. In centri come questo (dove sono rinchiusi circa 200 profughi) il governo di Canberra fa convergere i migranti prima che arrivino sulle coste australiane".

All'origine della ribellione, secondo il racconto di un detenuto a Radio Nuova Zelanda, c'è il ritrovamento del corpo senza vita di un richiedente asilo curdo-iraniano, identificato dai media come Fazel Chegeni: era fuggito sabato e non è chiaro come sia morto. Alla notizia, tuttavia, ieri mattina, i migranti chiusi nel centro hanno imbracciato bastoni, mazze, e hanno lanciato una vera e propria rivolta. Da tempo il centro detenzione è nel mirino di proteste per il trattamento riservato ai migranti, parte della linea dura in tema di immigrazione adottata dall'Australia. "Pensiamo che manderanno molte guardie, ma i detenuti sono armati di bastoni e mazze da baseball - ha affermato il migrante intervistato dalla radio - se entrano, senza dubbio ci faranno del male".

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