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sabato 8 agosto 2015

Rifugiati, ora è la Grecia la porta per entrare in Europa. «Migranti record, caos totale su tre isole»

Il Sole 24 OreLa Grecia si trova a fare fronte a una nuova emergenza, quella dei rifugiati. Solo a luglio ne sono arrivati quasi 50mila, una cifra che supera quella registrata nell'intero 2014. A lanciare l'allarme è Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere che - pur evidenziando che l'Italia continua a dover affrontare un numero massiccio di arrivi - negli ultimi mesi è la rotta verso la Grecia quella più utilizzata per entrare in Europa. Secondo quanto si legge in una nota, nei primi sette mesi del 2015, in Grecia sono arrivati circa 135mila migranti, tra i quali ci sono sempre più pachistani, cinque volte il numero degli arrivi registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
In tutto il 2014, erano stati 41.700. I profughi, provenienti dalla Turchia a bordo di piccole imbarcazioni, sbarcano su quattro isole greche: Lesbos, Chios, Kos e Samos. A questo proposito l'Unhcr lancia l'allarme sulla situazione rifugiati in tre isole greche situate vicino alla Turchia e parla di «caos totale». Alloggi, accesso all'acqua e servizi sanitari sono del tutto inadeguati a Kos, Chios e Lesbos. Quasi tutti i rifugiati sono in fuga dalle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan. 

A lanciare l'allarme è il Direttore Europeo dell'Unhcr, Vincent Cochetel, che ha ricordato che i paesi partner della Grecia nell'Unione Europea devono fare di più per sollevare il paese dal peso, ma la Grecia deve «guidare e coordinare» le operazioni. Sulla maggior parte delle isole non vi è possibilità di alloggiare queste persone, che non dormono sotto un tetto: «È il caos totale, ha ribadito. 

Dopo un paio di giorni i rifugiati vengono trasferiti ad Atene dove non c'è niente ad attenderli». Secondo quanto precisa la nota diffusa a Bruxelles, i siriani e gli afghani rappresentano il 90%. «Il fatto che solo il mese scorso siano arrivati più migranti che in tutto il 2014 sottolinea la necessità per Frontex di assistere la Grecia nell'affrontare questa crisi - sostiene il vice direttore dell'agenzia, Gil Arias Fernandez - 

Due mesi fa avevamo chiesto nuovi contributi per rafforzare Poseidon e le nostre operazioni in Ungheria, ma sfortunatamente non abbiamo ancora ricevuto equipaggiamento e guardie di frontiera sufficienti. Chiedo ai Paesi membri di impegnare più mezzi necessari a Frontex per queste operazioni». Sulla stessa linea l’appello lanciato dal premier greco, Alexis Tsipras, per il quale «adesso è il momento di vedere se è l'Ue della solidarietà o l'Ue dove ognuno cerca di proteggere i suoi confini». 

Tsipras presiederà oggi una riunione d'emergenza del governo per affrontare la crisi dei migranti, situazione resa ancor più grave dai problemi di finanziamento di Atene. L'incontro è stato convocato dopo che il Commissario europeo per le migrazioni e gli affari interni, Dimitris Avramopoulos, ha informato Tsipras che la Grecia sta perdendo più di 500 milioni di euro di finanziamenti dell'Unione europea perché non è riuscita a creare un'agenzia preposta a ricevere e stanziare questi fondi per i progetti di immigrazione e di asilo. Avramopoulos, come riferisce l'edizione online di Kathimerini, ha detto al premier greco che la Grecia riceverà un acconto pari al 4% del finanziamento totale dovuto per un periodo di sei anni. 

A questa cifra farà seguito un altro versamento del 3% per coprire le iniziative messe in atto quest'anno. Oggi Tsipras discuterà di questo problema, come pure della recente impennata degli arrivi di rifugiati e di migranti nel Paese, con il vice il ministro per le Politiche per l'immigrazione Tasia Christodoulopoulou e diversi altri membri del governo.

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