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martedì 21 luglio 2015

Crimini di guerra in Ciad, a processo Hissène Habré. Ecco chi è 'il Pinochet africano'

International Busines Times
È cominciato lunedì in Senegal il processo contro Hissène Habré, dittatore del Ciad tra il 1982 e il 1990. Ribattezzato 'il Pinochet africano', Habré è accusato di crimini contro l'umanità, tortura e crimini di guerra.

Hissène Habré
Stando ad una commissione d'inchiesta istituita dopo la sua deposizione, negli 8 anni in cui Habré è rimasto al potere nel Paese si sarebbero stati perpetrati decine di migliaia di omicidi a sfondo politico e centinaia di migliaia di casi di tortura. Come non hanno mancato di sottolineare numerosi osservatori internazionali, il procedimento penale che vede imputato l'ex dittatore ciadiano è una assoluta novità nel suo genere: è la prima volta, infatti, che un leader africano viene giudicato all'interno del Continente Nero.

Chi è Hissèe Habré
Nato nel 1942, prima di arrivare al potere ed essere conosciuto come 'il Pinochet africano' Habré divenne famoso in Europa quando nel 1974 le sue milizie ribelli FAN (Forze Armate del Nord) rapirono tre cittadini del Vecchio Continente con l'obiettivo di ottenere un riscatto. Con lo scoppiare della guerra libico-ciadiana quattro anni più tardi, a capo delle FAN Habré guidò un colpo di Stato che destituì l'allora presidente Goukouni Oueddei, che insieme al proprio governo ripiegò nel Nord del Paese.

Qui Oueddei ottenne l'appoggio della Libia, che nel 1983 occupò quei territori. Da quel momento il conflitto tra i due Paesi si inasprì ulteriormente, ed è solo con l'appoggio di Francia e Stati Uniti (cui interessava porre un freno al colonnello Muammar Gheddafi) che le forze di Habré, nel 1987, riuscirono a respingere l'esercito libico. Sancita così la vittoria de 'il Pinochet africano', la dittatura di Habré continua per altri tre anni.

Nel 1990, infatti, il golpista Habré viene estromesso dal potere a seguito di un nuovo colpo di Stato, guidato dall'attuale presidente del Ciad, Idriss Déby. Fuggito dal Paese, Habré si spostò in Senegal.

I crimini della dittatura
Come già accennato, in seguito alla fuga di Habré fu istituita una commissione d'inchiesta che nel 1992 stilò un rapporto dove venivano messi a fuoco i contorni de 'il Pinochet africano'. Attraverso le proprie forze speciali (prima FAN, poi DDS, Direzione di Documentazione e Sicurezza) Habré fu sostanzialmente accusato di aver creato nel Paese una polizia politica ritenuta colpevole di numerosi crimini contro l'umanità, tra cui omicidi e torture.

Nello specifico, scrive Human Rights Watch, ad Habré vengono contestate esecuzioni sommarie, rapimenti, detenzioni illegali e innumerevoli violenze. A farne le spese in particolar modo, continua l'ONG con base a Londra, i gruppi etnici Hadjerai e Zaghawa, le popolazioni del Ciad meridionale e, ovviamente, gli avversarsi politici. Stando alla relazione finale della commissione d'inchiesta, Habré e la propria dittatura furono colpevoli tra il 1982 e il 1990 di 40 mila omicidi politici e 200 mila casi di tortura.

Il processo
Dopo oltre un decennio di richieste al Senegal di estradizione e di incriminazione (sempre negate), la svolta nel caso di Habré arriva nel 2012, quando Dakar e l'Unione Africana raggiungono un accordo in merito. All'interno del sistema giudiziario senegalese viene così istituito un tribunale speciale che avrà competenze specifiche contro una o più persone che siano ritenute responsabili di crimini contro l'umanità in Ciad tra il 1982 e il 1990.

In tal senso, nonostante l'attuale presidente ciadiano fu comandante in capo delle forze de 'il Pinochet africano' nel 1984, l'unico imputato per il momento è lo stesso Habré. Stando a Human Rights Watch, una prima fase del procedimento penale dovrebbe concludersi entro la fine di ottobre di quest'anno. Qualora Habré dovesse essere giudicato definitivamente colpevole, 'il Pinochet africano' potrebbe rischiare fino all'ergastolo.

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