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sabato 13 giugno 2015

Pakistan: respinto l'appello dell'Ue per moratoria "la pena di morte è un affare interno"

Aki
Il Pakistan non perde occasione per rispondere all'Unione Europea che ha chiesto a Islamabad di ripristinare la moratoria sull'esecuzione delle condanne a morte. "Vengono mandati al patibolo solo i condannati coinvolti in crimini atroci", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri pakistano, Qazi Khalilullah, durante un briefing con i giornalisti a Islamabad. Khalilullah, citato dai media locali, ha rivendicato come si tratti comunque di un "affare interno".
Dopo il sanguinoso attacco dello scorso dicembre contro una scuola di Peshawar, in cui sono rimaste uccise 150 persone (per lo più bambini), le autorità pakistane hanno deciso la revoca della moratoria sulla pena di morte per i sospetti terroristi.

A marzo, poi, è stata annunciata la revoca totale della moratoria. Negli ultimi sei mesi in Pakistan sono state eseguite 150 condanne a morte: secondo i dati dell'organizzazione Reprieve, il Pakistan ha così superato Paesi come l'Arabia Saudita per un triste record. Stando al ministero dell'Interno di Islamabad, nel braccio della morte in Pakistan ci sono almeno 8.000 detenuti.

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