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domenica 31 maggio 2015

Sri Lanka: ancora violazioni dei diritti umani nel Tamil sei dopo la fine della guerra

MISNA
Lo Sri Lanka continua a violare i diritti umani delle minoranze religiose ed etniche, anche sei anni dopo la fine della lunga guerra che ha portato alla sconfitta delle Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (Ltte). 

Lo afferma un nuovo rapporto indipendente, pubblicato dal centro studi californiano Oakland Institute. Intitolato “La lunga ombra della guerra: lotta per la giustizia nel dopo-guerra dello Sri Lanka”, lo studio sottolinea che la tradizionale patria dei tamil è ancora sotto pesante occupazione militare, con circa 160.000 soldati per lo più cingalesi, uno per ogni sei civili tamil.

In questi ultimi anni, secondo i dati raccolti dai ricercatori tra il gennaio 2014 e l’aprile 2015, nella regione tamil l’esercito dello Sri Lanka ha avviato progetti di sviluppo immobiliare su larga scala, realizzando opere in località turistiche di lusso e progetti imprenditoriali su terreni sequestrati alle popolazioni locali, mentre migliaia di famiglie tamil si trovano ancora sfollate sulla propria terra. “La cultura e la storia della popolazione Tamil sono stati sistematicamente soppressi dalla volontà del governo di creare monumenti della vittoria e templi buddisti (anche oggi i buddisti sono pochi nella zona) che parlano della dominazione singalese sulle rovine della patria tamil.

Nonostante le ripetute affermazioni del neo-presidente Maithripala Sirisena che ha fatto della riconciliazione nazionale una priorità del suo programma, il suo governo sta trovando difficoltà a ridurre la presenza militare nella regione del nord, dove i tamil vivono in gran numero, anche a causa del permanere di una “vecchia mentalità” sulle questioni relative alla sicurezza.

Sulla garanzia data da Sirisena, lo scorso gennaio, sul rilascio di tutti i prigionieri politici, il rapporto afferma che dal 2009 l’assenza di dati ufficiali sul numero di detenuti tamil continua a tormentare le famiglie dei dispersi. Il governo stima che circa 300 persone sono detenuti senza accusa sotto il Decreto sulla prevenzione del terrorismo ma i leader tamil offrono cifre molto diverse.

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