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giovedì 26 marzo 2015

Libia difensori dei diritti umani nel mirino dei gruppi armati

MISNA
I gruppi armati presenti in Libia hanno preso di mira i difensori dei diritti umani che cercano di far luce sugli abusi commessi nel paese: a sostenerlo è un nuovo rapporto delle Nazioni Unite che denuncia una serie di attacchi e minacce ai danni di attivisti e operatori umanitari.

A corredo della relazione congiunta, prodotta dall’ufficio Onu per i diritti umani (Ohchr) e dalla Missione in Libia (Unsmil), numerosi documenti e testimonianze di uccisioni, rapimenti, torture e altri maltrattamenti da maggio 2014 ad oggi. Tra i casi riportati, quello dell’uccisione di un’importante attivista della società civile, Entissar al-Hassaeri, a Tripoli. Il suo corpo e quello di sua zia sono stati trovati nel bagagliaio della sua auto il 23 febbraio scorso.

Inoltre – denuncia l’Onu – due membri della Commissione nazionale per i diritti umani, una organizzazione non governativa, sono stati rapiti il 13 e il 14 febbraio, nel centro di Tripoli. Entrambi da allora sono stati rilasciati, ma altri difensori dei diritti umani e membri della società civile risultano ufficilamente ‘dispersi’ o sono stati costretti a nascondersi.

“Tenuto conto dei rischi crescenti, delle uccisioni di difensori dei diritti umani di spicco e le minacce ripetute, in molti hanno lasciato il paese, si sono arresi al silenzio o sono costretti a lavorare di nascosto con grandi rischi per se stessi e i loro cari”, afferma il rapporto.

[AdL]

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