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mercoledì 7 gennaio 2015

Venezia: suicidio del giovane detenuto romeno di 19 anni nel carcere di Santa Maria Maggiore - E' il primo del 2015

La Nuova Venezia
Arrestato per un reato contro il patrimonio, si è ucciso dopo che aveva visto sfumare gli arresti domiciliari.

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È morto così un ragazzo di nazionalità rumena, residente sin da piccolo in Italia, arrestato il 31 dicembre dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Como, per un reato contro il patrimonio: nulla di così drammaticamente grave, tanto che il giudice per le indagini preliminari avrebbe disposto per lui gli arresti domiciliari, se non fosse che la famiglia ha negato l'autorizzazione ad accoglierlo in casa.

La madre sperava che tenendolo lontano dal Comasco, sarebbe rimasto fuori dai guai e si sarebbe disintossicato. [...]

Nel tardo pomeriggio di domenica, l'allarme, dato dai due compagni di cella che hanno tentato inutilmente di aiutare il giovane, come vano è stato l'intervento del personale del carcere (prima) e dei medici del Suem 118 (dopo).

Non ha lasciato alcuno scritto o detto parole, riferisce il sostituto procuratore che si è occupato del caso la notte scorsa, Lucia D'Alessandro, che lasciassero presagire quanto compiuto. La procura lagunare tende ad escludere la responsabilità di terze persone sull'accaduto. Per più di un'ora i sanitari, intervenuti sul posto, hanno tentato inutilmente di rianimare il giovane detenuto romeno. Sulle ragioni legate alla mancata attuazione degli arresti domiciliari, il pm ha riferito che la questione era stata esaminata dalla Procura di Como.

[...]
Non sono emerse responsabilità da parte del carcere, ma gli accertamenti proseguiranno con l'autopsia, affidata al medico legale Antonello Cirnelli: il suicidio di un ragazzo affidato allo Stato in un carcere è un dramma da chiarire in ogni aspetto.

di Roberta De Rossi

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