Pagine

lunedì 10 novembre 2014

Siria. 18 mila civili costretti a usare acqua non potabile nel campo profughi di Yarmouk

Sponda Sud News
(Talal Khrais) - Dall’inizio di settembre, le principali fonti d’acqua all’interno del campo profughi di Yarmouk, in Siria, sono state rese inutilizzabili a causa di danni alle tubazioni nella zona contesa all’interno del sito e la siccità ha costretto 18 mila civili ad utilizzare l’acqua non trattata dal sottosuolo o dai singoli pozzetti.

La popolazione di Yarmouk deve far fronte al pericolo di una disidratazione acuta, scarsa igiene e malattie trasmissibili di origine idrica. Diverse ONG italiane hanno raccolto fondi per il campo palestinese: noi giornalisti del Centro Italo Arabo Assadakah abbiamo potuto testimoniare in più occasioni come quasi nessun aiuto arrivi da quelle parti. I medici hanno illustrato più volte la tragica situazione in cui versa il campo.

Oggi un’epidemia sta provocando gravi conseguenze per la popolazione del campo profughi e rischia di minacciare anche le aree limitrofe a Damasco. Ci si trova in piena emergenza sanitaria

L’Unrwa coopera con le autorità siriane al fine di ristabilire l’approvvigionamento di acqua potabile a Yarmouk e si sta anche avvalendo del supporto tecnico del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), della Mezzaluna Rossa araba siriana e di altri partner umanitari. L’Unrwa, in particolare, é impegnata affinché le parti in conflitto desistano dal condurre azioni belliche in aree civili. L’obiettivo è garantire a Yarmouk e ad altre comunità di rifugiati palestinesi il pieno, sicuro e continuo accesso umanitario.

[...]

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.