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sabato 11 ottobre 2014

Sri Lanka: sprangate contro G. Thevaraja un attivista per i diritti umani

AsiaNews
A Ginevra il governo esalta la propria lotta contro le violazioni. Intanto, nel Paese un attivista sociale viene aggredito e picchiato da quattro uomini. La colpa: aver organizzato una manifestazione in favore di un'altra attivista, in carcere da mesi.


Colombo - Mentre a Ginevra i leader dello Sri Lanka assicurano la comunità internazionale del proprio impegno in materia di diritti umani, nell'isola un noto attivista sociale è stato aggredito da un gruppo di persone. L'attacco è avvenuto nel tardo pomeriggio dell'8 ottobre scorso a Vavuniya (northern province). La vittima, G. Thevaraja, è ora ricoverato in ospedale in condizioni gravi, ma stabili.

L'intervento della delegazione srilankese alla 112ma sessione della Commissione Onu per i diritti umani è avvenuto alle 13, le 16:30 a Colombo. Un'ora dopo Thevaraja, presidente della Vavuniya Citizen's Committee, è stato aggredito.

"Quattro persone - racconta ad AsiaNews Brito Fernando, presidente dell'associazione Families of the Disappeared (Fod) - a bordo di due motociclette lo hanno circondato e picchiato con sbarre di ferro. La sua testa non ha riportato danni gravi perché portava il casco, che però ha subito pesanti ammaccature"

L'uomo tornava da un incontro per organizzare una manifestazione in onore di Balendran Jeyakumari, che si dovrebbe tenere oggi. Balendran è un'attivista per i diritti umani che lavora con la Fod. Lei stessa ha perso il marito e i due figli grandi, uccisi durante la guerra civile. Un terzo figlio è scomparso nel nulla nel 2009, alla fine del conflitto.

Il 15 marzo scorso un centinaio tra militari e poliziotti hanno accerchiato la casa della donna, impedendo a chiunque di poter entrare o uscire. Poi hanno fatto irruzione e portato via lei e la figlia 13enne. Secondo le forze dell'ordine, l'attivista "dava rifugio a un criminale". A riguardo non sono state trovate prove, ma la donna è ancora in carcere. Sempre lo scorso marzo, la polizia ha arrestato un sacerdote e un attivista per i diritti umani, che erano intervenuti in sua difesa. Grazie a una grande mobilitazione mediatica, sono stati liberati.



di Melani Manel Perera

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