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domenica 19 ottobre 2014

Rifugiati: nel mondo arabo ogni minuto un bambino lo diventa

ANSAmed
Conferenza Onu a Sharjah. Priorità istruzione e rischio abusi
Dubai - Nel mondo arabo ogni minuto un bambino diventa un rifugiato, nell'anno che, globalmente, ha fatto registrare il piu' alto numero di profughi e sfollati dai tempi della seconda guerra mondiale.
Una famiglia siriana fuggita da Kobane in Turchia
I dati, con le proposte di una strategia unificata nella regione Mena per rispondere al problema dei rifugiati bambini ed adolescenti, sono emersi dalla conferenza "Investire nel futuro: protezione dei bambini rifugiati in Medio Oriente e Nord Africa" che si sta svolgendo a Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti. Si tratta della prima conferenza internazionale appositamente dedicate alle problematiche dei minori profughi, organizzata dall'agenzia Onu per i rifugiati (Unchr), in collaborazione con l'associazione "The Big Heart".

"Qui nel mondo arabo, ogni singolo minuto, un bambino e' costretto a lasciare il suo paese," ha denunciato Antonio Guterres, direttore dell'Unhcr. "L'anno scorso oltre 51 milioni di persone, sono state sradicate dalle proprie case a causa di conflitti e la regione Mena e' stata la piu' colpita." Molti paesi del mondo arabo, dallo Yemen alla Mauritania, ospitano ampie popolazioni di rifugiati, "soprattutto dalla Siria, che rappresenta la sfida maggiore" ha continuato Guterres.

Una delle priorita' individuate e' l'istituzione di un database regionale che registri tutti gli spostamenti dei rifugiati, dalle aree di provenienza ai paesi ospitanti.

"Il database dovrebbe raccogliere tutte le informazioni disponibili sulla famiglia, sull'istruzione, sulla situazione medica, e anche includere programmi specificatamente pensati per i bambini profughi," ha spiegato Ghada Wali, ministro egiziano per la solidarieta' sociale.

Anche la regina Rania di Giordania ha sottolineato, nel suo intervento, che nel regno hashemita solo 630.000 rifugiati, sul milione di presenze stimate, sono registrati. "Un programma comune per rendere piu' efficienti sia le istituzioni nazionali che quelle regionali perche' si muovano unite e coordinate verso un effettivo welfare dei rifugiati piu' giovani", e' stata la raccomandazione del segretario generale della Lega Araba, Nabil Al Arabi. Tra i punti cardine del programma, la garanzia di un'istruzione. "Una volta messe a tacere le armi, i bambini ed i giovani di oggi ritorneranno nei loro Paesi," aveva già fatto notare la regina Rania, "e l'educazione sara' l'unico lo strumento che avranno per ricostruire se stessi ed i loro paesi." Altra urgenza programmatica, le violenza sessuali sui minori.

"Gli abusi sui minori sono affare di tutti," ha ribadito Zainab Hawa Bangoura, sottosegretario generale Onu e rappresentante speciale per le violenza sessuali in aree di conflitto. E ha ricordato che le violenza vengono subite non solo in contesti di guerra ma anche piu' tardi, al sicuro, nei campi profughi.

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