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venerdì 29 agosto 2014

La Svizzera si allinea alla decisione della UE: i farmaci prodotti non devono servire per la pena di morte

Tio
BERNA - I farmaci svizzeri non devono servire all'esecuzione della pena di morte. All'unanimità la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha deciso di inserire questo aspetto nell'ambito della revisione della Legge sugli agenti terapeutici.
La nuova disposizione precisa che "l'esportazione e il commercio all'estero di medicinali a partire dalla Svizzera sono vietati se si può presumere che essi siano destinati all'esecuzione di esseri umani". Al momento del rilascio di un'autorizzazione di esportazione, l'istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic dovrà verificare se questi barbiturici o benzodiazepine non saranno impiegati per l'esecuzione della pena di morte.

Questa regolamentazione si allinea a quella dell'Unione europea (UE). Attualmente l'uso di medicamenti per l'esecuzione di esseri umani nei Paesi che praticano la pena di morte non costituisce uno scopo illecito. Sostanze letali elvetiche sono già state utilizzate per esecuzioni capitali, in particolare negli Stati Uniti.

Nel 2011 l'azienda farmaceutica Naari, con sede a Basilea, aveva chiesto allo Stato del Nebraska la restituzione di un anestetizzante. Il suo direttore aveva indicato alle autorità il suo disaccordo all'utilizzo di suoi prodotti per le esecuzioni capitali, precisando che il farmaco era stato sottratto da un intermediario nello Zambia, al quale era stato consegnato a scopi medici.

L'uso dell'anestetizzante al tiopentale sodico di Sandoz per l'esecuzione della pena di morte negli Usa era stato rivelato all'inizio del 2011. In questo caso, il prodotto era stato ordinato alla filiale austriaca di Sandoz dal gruppo Novartis ed era transitato tramite un intermediario britannico. Sandoz ha in seguito vietato alle sue filiali di consegnare il prodotto negli Stati Uniti o a terzi che potrebbero poi rivenderlo.

Farmacisti - La commissione ha inoltre iniziato la discussione su altri punti della revisione della legge sui medicinali. Con 8 voti contro 1, ha accettato che in casi urgenti e in altri casi stabiliti dal Consiglio federale, i farmacisti possano somministrare farmaci soggetti a prescrizione medica anche senza tale prescrizione. Potranno farlo tuttavia soltanto dopo aver avuto un contatto diretto con il paziente.

Con 6 voti contro 3, la commissione ha invece respinto l'omologazione semplificata di determinati medicamenti che sono stati autorizzati da almeno dieci anni nei Paesi dell'UE e dell'AELS. È stato fatto notare che in tal modo la Svizzera si sarebbe spinta più lontano degli stessi Stati europei.

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