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giovedì 7 agosto 2014

Egitto: 12 condannati a morte per omicidio generale di polizia Nabil Faraj

Asca
Dodici uomini sono stati condannati a morte in Egitto per l'omicidio, avvenuto quasi un anno prima, di un generale di polizia che coordinava un raid in una roccaforte dei sostenitori del presidente Mohamed Morsi, destituito dall'esercito. 

Il generale Nabil Faraj era morto nel pieno di una sanguinosa repressione contro i fedelissimi del deposto presidente islamista, il primo democraticamente eletto a seguito della caduta di Hosni Mubarak nel 2011.

L'esercito lo aveva destituito e arrestato il 3 luglio 2013. Da quella data l'Egitto è guidato con il "pugno di ferro" dal maresciallo in pensione Abdel Fattah al Sissi, l'ex capo delle forze armate, eletto presidente dopo aver estromesso ogni tipo di opposizione dallo scenario politico, compresi i Fratelli Musulmani. 

Un tribunale del Cairo ha confermato la pena di morte inflitta a giugno contro dodici uomini accusati della morte del generale, raggiunto da un solo proiettile. I condannati potranno ricorrere in cassazione: sette sono detenuti, cinque latitanti. Ad altri dieci imputati è stato inflitto l'ergastolo.

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