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lunedì 30 giugno 2014

Firenze - Un altro suicidio nel carcere di Sollicciano - Un uomo di 33 anni del Marocco

gonews 
Nella notte appena trascorsa un detenuto del carcere di Sollicciano si è suicidato inalando il gas di una bombola. L’episodio si è verificato intorno a mezzanotte e mezzo e inutili sono stati tutti i tentativi di soccorso. 

L’uomo era di origine marocchina e aveva 33 anni. Don Vincenzo Russo, responsabile della Madonnina del Grappa e cappellano del carcere fiorentino, che commenta così: “Ormai è palese la situazione di degrado delle nostre carceri, che non garantiscono nemmeno il minimo di dignità umana a chi ha sicuramente sbagliato, anche se spesso per reati minori, ma che non per questo merita di morire. In Italia si sente dire sempre più spesso che rubano tutti, però in carcere ci finiscono soltanto i le persone ai margini della società”. 

“Il dilemma sulla funzione del carcere è il solito – prosegue Don Vincenzo Russo – devono essere luoghi di rieducazione oppure di punizione, ma la responsabilità di tutto questo forse non è nemmeno delle carceri, ma di un sogno spezzato, di questi uomini e donne che arrivano nel nostro paese con grandi aspettative, per poi scontrarsi con una dura, durissima realtà di un Paese, di un’Europa che non è organizzata per accoglierli dignitosamente. Forse tutto il sistema dovrebbe essere ripensato, cercando di lavorare diplomaticamente e non solo, al di la del mare, nei loro paesi d’origine, o in quelli disponibili a collaborare, trasformando un dramma in un opportunità per loro ma anche per noi”.

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