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sabato 5 aprile 2014

Pakistan – Condannati a morte per messaggi SMS blasfemi - Le prove sono inconsistenti

La Valle dei Templi
Con l’accusa di aver inviato sms blasfemi contro il Corano e Maometto, una coppia di cristiani è stata condannata alla pena capitale dopo un processo che ha visto il giudice cedere alle pressioni degli islamisti.

Secondo l’accusa, Shafqat Emmanuel e Shugufta Emmanuel sarebbero stati gli autori di alcuni sms blasfemi scritti in lingua Urdu e inviati dal telefono cellulare dell’uomo. A nulla è servito l’intervento della difesa sostanzialmente basato sul fatto che il telefonino del 43enne Shafqat Emmanuel era stato perso dallo stesso un mese prima e che i due coniugi non erano capaci di scrivere correttamente in Urdu.

L’uomo, costretto sulla sedia a rotelle a causa di un incidente, secondo la difesa sarebbe stato torturato dalla polizia affinchè confessasse di essere l’autore dei messaggi. Una confessione ritrattata dinanzi al giudice al quale è stato chiesto anche di verificare i tabulati del numero telefonico e di fare mettere agli atti la Sim del telefonino. La polizia, che non è riuscita a recuperare la Sim, ha prodotto una ricevuta della società telefonica che accanto al numero telefonico riporta il nome di Shagufta.
Con queste prove, il giudice ha ritenuto di dover emettere una sentenza di condanna a morte nei confronti dei due coniugi.

Si tratta della quarta condanna alla pena capitale emessa in Pakistan per blasfemia. Soltanto otto giorni fa, il tribunale di Lahore aveva condannato a morte un altro cristiano, Sawan Masih, con l’accusa di aver insultato il profeta dell’Islam, Maometto, durante una conversazione con un amico musulmano.

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