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mercoledì 2 aprile 2014

Grecia: Msf; "un inferno" le condizioni dei migranti detenuti, sono circa 6.000 nel Paese

Tm News
"Un inferno": così Medici senza frontiere (Msf) ha descritto le condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti e i richiedenti asilo in Grecia. "Non credevo che tali condizioni fossero possibili in Europa - ha denunciato al Guardian Marietta Provopoulou, attiva per oltre 10 anni in Africa prima di tornare ad Atene come direttore di Msf - la denuncia ricorrente dei migranti è che non sono trattati come esseri umani, che sono costretti a vivere un inferno. E hanno ragione".
I medici che hanno visitato i centri di detenzione, le stazioni di polizia e le strutture della guardia costiera hanno riferito di migliaia di migrati privati di aria fresca, di luce naturale e di servizi sanitari di base. Epidemie di scabbia nei campi affollati sono ormai diventate comuni, così come infezioni alle vie respiratorie, disturbi gastrointestinali e tubercolosi.

"Le condizioni sono scioccanti - ha detto un medico di Msf, Panagiotis Tziavas - non solo ci sono persone stipate in spazi molto limitati. Un altro grande problema sono le condizioni igieniche... la maggior parte delle latrine sono in condizioni disgustose".

Sono circa 6.000 i migranti e i richiedenti asilo attualmente detenuti in Grecia; diversi di loro hanno anche tentato il suicidio. Msf ha raccontato la storia di un 16enne afgano che di recente si è gettato dal tetto del centro di detenzione di Komotini, vicino al confine con la Turchia, per protestare contro le condizioni in cui era costretto a vivere.

"Ci rinchiudono per 18 mesi. Perché? Sono venuto qui in cerca di pace, non sono un criminale - ha protestato il ragazzino, che si è fratturato entrambe le gambe - l'acqua delle docce è sempre fredda e i gabinetti non funzionano mai. Il cibo è cattivo, non è sano. Ho chiesto tante volte di essere rilasciato perché sono minorenne, ma hanno sempre rifiutato".

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