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venerdì 28 marzo 2014

Iran, la guerra al narcotraffico ha provocato solo in un anno 500 impiccagioni

La Repubblica
Il possesso o il trasporto di droga anche meno di 500 grammi in Iran viene punito con la pena capitale. Circa 390 tonnellate di oppio sono state sequestrate in Iran nel 2012 che è pari al 72 per cento di tutti i sequestri nel mondo
Teheran - L'Iran sta combattendo da anni una dura guerra alla droga, sia all'interno del Paese che alle sue frontiere. Le Nazioni Unite hanno elogiato il ruolo molto attivo dell'Iran per la lotta contro le droghe ma condannano i metodi volti a frenare questa piaga. Il Primo Ministro Zarif, in una lettera inviata ieri 26 marzo a Ban Ki-moon critica il poco interesse da parte della comunitá internazionale per non fronteggiare abbastanza questa minaccia globale.

Giustiziati per reato di droga. Lo scorso febbraio, le Nazioni Unite hanno dichiarato che almeno 80 persone, ma probabilmente di piú, sono state giustiziate per presunti reati legati alla droga dall'inizio dell'anno. Il possesso o il trasporto di droga anche meno di 500 grammi in Iran viene punito con la pena capitale. Dall'11 ottobre 2012 al 10 ottobre 2013 piú di 500 persone sono state impiccate in diverse città dell'Iran e questa cifra rappresenta un aumento del 9 % del numero di impiccagioni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le autoritá hanno dichiarato che l'80 per cento dei giustiziati erano detenuti condannati per reati di droga.

Le accuse da parte delle Nazioni Unite. In un recente rapporto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha accusato la nuova amministrazione iraniana di non impegnarsi per migliorare la situazione dei diritti umani, sottolineando il forte aumento delle esecuzioni capitali nel paese, ma riconoscendo al nuovo leader Hassan Rouhani di aver fatto alcuni lodevoli passi in avanti.

La risposta dell'Iran. Non é tardata la risposta da parte del Governo iraniano, che ha definito "vergognoso" privo di fondamento e mancante di credibilitá giuridica il rapporto delle Nazioni Unite, suggerendo che le impiccaggioni sono dovute ai trafficanti di droga, nei confronti dei quali il Paese ha ingaggiato una vera e propria guerra da anni. Secondo i media iraniani, le accuse sarebbero rivolte in particolare alle numerose esecuzioni dei trafficanti di sostanze stupefacenti. La campagna massiva contro il narcotraffico ha provocato la morte di quasi 4.000 forze di polizia iraniane nel corso degli ultimi 34 anni.

Gli elogi all'Iran. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif e il direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), Yury Fedotov, a margine di un incontro tenutosi a Vienna sui negoziati sul nucleare delle sei grandi potenze mondiali, hanno avuto uno scambio di opinioni sugli sforzi internazionali necessari per combattere la crescente minaccia del narcotraffico. Fedotov che aveva elogiato l'Iran per il suo impegno e successo della campagna anti-narcotici ha dichiarato che l'Iran ha assunto un ruolo attivo e fondamentale per la lotta contro le droghe illecite; ha inoltre aggiunto che circa 390 tonnellate di oppio sono state sequestrate in Iran nel 2012 che è pari al 72 per cento di tutti i sequestri nel mondo.

La lettera del Ministro Javad Zarif a Ban Ki-moon. In una lettera inviata a Ban Ki-moon ieri, 26 marzo, Javad Zarif ha messo in risalto come le Nazioni Unite non stiano dando alcun aiuto all'Iran nei numerosi attacchi terroristici riferendosi in particolare all'uccisione di uno dei cinque soldati catturati da un gruppo di estremisti al confine con il Pakistan. In gran parte della lettera Zarif ha sottolineato che la lotta al narcotraffico sta costando all'Iran molteplici vite umane. "Mentre il nostro sacrificio serve a proteggere l'intera umanitá dal flagello della droga la comunitá internazionale non sembra fare abbastanza per questa guerra senza fine", ha scritto Zarif.

Barriere anti droga. L'Iran è da sempre considerata una delle principali vie per il traffico di oppio ed eroina provenienti dall'Afghanistan che fornisce circa il 90 per cento dell'oppio mondiale. Per contrastare il fenomeno, le autorità iraniane hanno eretto negli ultimi vent'anni delle barriere anti-droga, hanno schierato al confine orientale 50 mila guardie e introdotto (2011) una nuova squadra di 40 cani antidroga. Fino ad oggi lo Stato ha speso circa 1 miliardo di dollari per erigere muri, trincee, recinzioni, torrette di osservazione e comprare apparecchiature sofisticate e tecnologiche.

Secondo l'ONU il 2,2 per cento di iraniani usa droghe. Secondo i dati delle Nazioni Unite circa il 2,2 per cento degli adulti iraniani sono dipendenti da droghe, il tasso più alto al mondo. Dopo la rivoluzione del '79, l'Iran ha risposto con forza alla nuova emergenza, modificando la legge sulla droga e imponendo pene più severe e controlli mirati. A preoccupare di più le autorità di Teheran non è solo il traffico di oppiacei di produzione afgana, bensì la crescente emergenza legata al fiorente mercato delle metamfetamine. Nell'ultimo anno, le autorità iraniane hanno provveduto al sequestro di laboratori per la produzione di droghe sintetiche, dislocati nel paese.

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