Pagine

sabato 8 febbraio 2014

Repubblica Centrafricana: migliaia di persone in fuga nel vicino Camerun a causa della violenza

AGENPARL
Roma, Migliaia di persone stanno fuggendo dalla violenza nella Repubblica Centrafricana, in cerca di un rifugio sicuro nel vicino Camerun. Negli ultimi dieci giorni, 8.762 persone di varie nazionalità hanno attraversato il confine camerunense, raggiungendo la città orienatle di Kentzou. 

Si tratta per la maggior parte di cittadini centrafricani (4.764), ma anche di nazionalità ciadiana (3.424), camerunense (1.497), nigeriana (43) e maliana (10). Sale così a oltre 20mila il numero totale di rifugiati arrivati in Camerun dalla Repubblica Centrafricana dall'inizio dei combattimenti. 

I nuovi arrivati hanno riferito agli operatori dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) di essere fuggiti a causa degli scontri tra i miliziani ex Seleka e anti-Balaka nella capitale centrafricana Bangui e in altre città del nord-ovest del paese, come Bour, Baboua, Beloko e Cantonnier. 

Altri invece sono scappati dagli intensi combattimenti nelle aree di Berberati, Carnot, Baoro e Gambala. Altri ancora temevano l'avanzare dei miliziani anti-Balaka verso le aree in cui vivevano. I cittadini centrafricani registrati dall'UNHCR come rifugiati sono soprattutto donne e bambini. 

Tra loro vi sono anche 43 donne incinte, 50 madri nel periodo di allattamento e 89 persone disabili che hanno bisogno di attenzione specifica. Si tratta per la maggior parte di persone di religione musulmana, che hanno raccontato di temere per la propria sicurezza poiché sarebbero percepiti come simpatizzanti dal gruppo Seleka, ad ampia maggioranza musulmana. 

Le condizioni di vita dei nuovi arrivati sono precarie. Hanno trovato accoglienza presso le già povere famiglie locali o si sono accampati all'interno di moschee, in uno stadio o per strada. L'UNHCR è impegnato nei lavori di conversione di un vicino sito – indicato dalle autorità – nel quale trasferire i rifugiati entro la fine della prossima settimana. 

L'Agenzia si è inoltre rivolta a varie ambasciate affinché prendano in carico la situazione dei loro cittadini di altre nazionalità. Prima dell'attuale crisi il Camerun già accoglieva 92mila rifugiati centrafricani, che hanno cominciato ad affluire nel 2004, in fuga dall'azione dei gruppi ribelli e dei banditi attivi nel nord del loro paese. Dalla recente violenza locale nella Repubblica Centrafricana si fugge anche verso la Repubblica Democratica del Congo (RDC), dove da sabato scorso sono arrivati oltre 1.500 rifugiati e dove il flusso prosegue giornalmente. 

I nuovi arrivati provengono da aree ancora sotto il controllo di elementi Seleka, che – a loro dire – perpetrano abusi sulla popolazione civile. Con gli ultimi arrivi, sono ora 60mila i rifugiati centrafricani che hanno cercato asilo nella RDC a causa delle atrocità commesse dai Seleka e, più di recente, a causa dei ricorrenti combattimenti e degli attacchi indiscriminati perpetrati da gruppi armati organizzati di matrice musulmana e cristiana. 

Dall'inizio del conflitto, nel dicembre 2012, quasi 246mila civili centrafricani hanno cercato rifugio nei paesi della regione. Sono invece oltre 830mila gli sfollati nella Repubblica Centrafricana. Le prospettive di un rientro immediato nelle proprie aree d'origine sono scarse e con l'inizio della stagione delle piogge l'UNHCR teme che possa verificarsi una crisi umanitaria ancora più grave. 

I sovraffollati accampamenti di fortuna nei quali vivono gli sfollati non riescono a garantire un'adeguata fornitura d'acqua e mancano di impianti igienico-sanitari. Di conseguenza risulta elevato il rischio di colera e di altre epidemie, in particolare nella capitale Bangui dove sono ben 413.094 le persone che vivono ancora in siti improvvisati.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.