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giovedì 13 febbraio 2014

Niger - Arrestati altri tre giornalisti, timori per i diritti

MISNA
Sono in custodia cautelare da ieri tre giornalisti dell’emittente radiofonica privata Anfani e vengono interrogati in relazione ad una recente intervista a un dirigente del sindacato degli insegnanti, anche lui agli arresti. 

Lo ha riferito la stessa radio e altre emittenti private nigerine, precisando che Adboul Razak Idrissa, caporedattore, e i giornalisti Haoua Maigari e Moussa Hassane sono sotto la custodia della polizia giudiziaria ma con “motivazioni poco chiare”.

La scorsa settimana i tre hanno anche partecipato a un dibattito televisivo sul terzo canale, suscitando il malumore delle autorità. Oltre agli operatori dei media è stato fermato anche il sindacalista Ismael Salifou, in polemica aperta con un responsabile della Pubblica istruzione a Zinder (centro). Le autorità contestano a Salifou di aver avuto parole “offensive e oltraggiose” nei confronti del capo dello Stato, Mahamadou Issoufou, nell’intervista rilasciata all’emittente Amani. Inoltre nell’intervista diffusa lo scorso 22 gennaio, il dirigente sindacale ha denunciato il trasferimento di un insegnante da Zinder verso la sua regione natale di Tillabéri, accusando le autorità di aver preso la decisione con “criteri etnici”.

Questi ultimi arresti portano a nove il numero di giornalisti arrestati e interrogati nelle ultime settimane oltre a tre attivisti della società civile e sindacalisti. Il mese scorso il ministro della Giustizia, Marou Amadou, ha avvertito che “non tollererà più gli abusi da parte dei media”, accusandoli di “fomentare l’odio etnico” e di “rilanciare appelli all’insurrezione e al colpo di stato”. Tra i casi più seguiti c’è quello del giornalista Soumana Idrissa Maiga, scarcerato ma incriminato per “complotto contro la sicurezza dello stato” e “associazione a delinquere” in seguito alla pubblicazione di un articolo critico nei confronti del potere sul giornale l’Enqueteur, unico quotidiano indipendente nel paese.

Oppositori politici e difensori dei media hanno denunciato questa ondata di arresti e di detenzioni preventive come “altrettante violazioni della legge sulla libertà della stampa” oltre ad accusare le autorità di Niamey di voler “mettere a tacere la democrazia”. Dallo scorso dicembre voci di dissenso hanno cominciato a manifestarsi contro il presidente Issoufou, anche con proteste di piazze, criticato per la sua gestione del potere, la corruzione diffusa e la censura dei media pubblici. Le prossime elezioni sono in agenda per il 2016.

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