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lunedì 18 novembre 2013

Mondiali in Qatar, Amnesty: calpestati i diritti dei lavoratori stranieri

La Repubblica
L'organizzazione ha denunciato in un rapporto le condizioni in cui sono costretti a vivere gli operai che stanno costruendo le strutture per il 2022, dal mancato pagamento dei salari agli alloggi fatiscenti. "La Fifa ha il dovere di inviare un messaggio forte"
DUBAI - E' già stato soprannominato il mondiale degli schiavi dopo l'inchiesta del Guardian che ha rivelato le disumane condizioni di lavoro e gli spaventosi abusi cui è sottoposta la manodopera impiegata nella costruzione delle infrastrutture per i Mondiali di calcio 2022 in Qatar. Ora è un rapporto di Amnesty International a riportare alla ribalta lo scandalo degli operai stranieri, soprattutto nepalesi alle dipendenze del comitato organizzatore.

"I nostri risultati indicano un preoccupante livello di sfruttamento della manodopera utilizzata nel settore delle costruzioni in Qatar", ha detto il segretario generale di Amnesty Salil Shetty. "La FIFA ha il dovere di inviare un messaggio forte avvertendo che non tollera alcuna violazione dei diritti umani sui progetti di costruzione relativi alla Coppa del Mondo", ha aggiunto.

"E' semplicemente ingiustificabile che in uno dei Paesi più ricchi del mondo ci siano così tanti lavoratori migranti spietatamente sfruttati, privati della loro retribuzione e che lottano per sopravvivere", il grido di allarme di Amnesty. "I datori di lavoro in Qatar hanno mostrato un disprezzo sconvolgente per i diritti umani fondamentali verso i lavoratori emigranti. Molti stanno approfittando di una legislazione permissiva e lassista delle tutele del lavoro per sfruttare i lavoratori".

Amnesty è l'ultima organizzazione umanitaria a lanciare l'allarme sul trattamento dei lavoratori stranieri in Qatar dopo le anticipazioni di fine settembre del quotidiano britannico Guardian. Amnesty ha fatto sapere di aver effettuato interviste con oltre 200 immigrati attivi nel settore delle costruzioni in Qatar nel corso di due visite nell'emirato compiute a ottobre 2012 e marzo 2013. Il rapporto afferma che gli abusi includono "il mancato pagamento dei salari, le dure condizioni di lavoro e gli standard scioccanti delle condizioni di alloggio, con i lavoratori che vivono in squallide stanzoni sovraffollati, senza aria condizionata e con le fosse biologiche scoperte".

Secondo la Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc), la frenesia legata alla realizzazione delle strutture per i Mondiali del 2022 in Qatar provocherà "la morte di 4.000 lavoratori immigrati" prima che il primo pallone venga calciato.

Alle denunce e alle sollecitazioni arrivate da più parti, il presidente della Fifa Sepp Blatter ha risposto il 9 novembre scorso, al termine di una visita in Qatar, dicendo che le autorità dell'emirato si sono impegnate a modificare le normative sul lavoro e a migliorare le condizioni di vita degli operai immigrati.

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