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giovedì 25 luglio 2013

Pakistan - Marito e moglie cattolici accusati di blasfemia rischiano la pena di morte

Il Sussidiario.net
Cattive notizie per una coppia cattolica di Gojra, città del Punjab: il musulmano Rana Muhammad Ijaz ha infatti sporto denuncia contro Shafqat Masih, guardiano disabile di una scuola locale, e sua moglie Shagufta, cameriera, accusandoli di avergli inviato sms con testi che insultavano il profeta Maometto. 

Gli agenti di polizia hanno costretto i due a confessare e la loro posizione è ora in grave pericolo dal momento che il diritto pakistano prevede pene severissime per la blasfemia, punita anche con la morte. 

Non è la prima volta che a Gorja si verificano eventi del genere ai danni della popolazione cristiana: nell'agosto del 2009, ad esempio, una folla di musulmani diede alle fiamme parte della zona cristiana, bruciando vivi 8 fedeli e distruggendo 40 abitazioni e secondo i dati raccolti dalla Commissione episcopale Giustizia e Pace del Pakistan, dal 1986 all'agosto 2009 almeno 964 persone sono state incriminate in base alla legge sulla blasfemia: fra queste 479 erano musulmani, 119 cristiani, 340 ahmadi, 14 indù e 10 di religione sconosciuta. 

Da anni la Chiesa cattolica e le confessioni protestanti del Pakistan chiedono che questa legge venga annullata ma le autorità non hanno dato ascolto alla loro richiesta.

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