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giovedì 14 marzo 2013

Stati Uniti: 130 detenuti di Guantanámo in sciopero fame per protesta contro condizioni vita

www.internazionale.it

Da circa un mese 130 detenuti del carcere di Guantanámo stanno portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro il peggioramento ulteriore delle condizioni carcerarie.
Al Jazeera dedica un lungo servizio a Guantánamo, in cui spiega la situazione attuale e l’evoluzione della questione negli ultimi anni. Nell’articolo collegato scrive: “Gli avvocati di alcuni detenuti sostengono che i loro clienti hanno frequenti perdite di coscienza e tossiscono sangue. In una email, però, il responsabile della struttura ha negato che le cose stiano così: dei 166 prigionieri presenti a Guantánamo, solo sette sarebbero attualmente in sciopero della fame, inoltre le condizioni di salute dei detenuti sono costantemente monitorate”. Il carcere di Guantánamo, che si trova a Cuba, è stato aperto all’inizio del 2002. I detenuti non sono sospettati di reati specifici ma di essere dei terroristi, e non hanno avuto diritto a un giusto processo.
Dopo essere diventato presidente degli Stati Uniti, nel 2008, Barack Obama ha promesso che avrebbe chiuso la prigione. Nel frattempo, però, la questione è scomparsa dal dibattito politico. “Alcuni avvocati dei diritti umani sostengono che le condizioni carcerarie nella prigione sono ulteriormente peggiorare”, continua Al Jazeera. “Ma i risultati di un sondaggio condotto da Washington Post e Abc durante la campagna elettorale per le presidenziali del 2012 rivelano un altro punto di vista: più di due terzi degli statunitensi sono favorevoli al mantenimento del carcere di Guantánamo, mentre solo il 24 per cento pensa che la prigione dovrebbe essere chiusa”.

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